Calamosca – 26 dicembre 2018

Calamosca – 26 Dicembre 2018

Nonostante il calendario ci ricordi che siamo in pieno inverno, il clima nel sud Sardegna è abbastanza mite, regalandoci una giornata soleggiata e temperature intorno ai 20 gradi.

Approfitto di questa bellissima giornata invernale, per farmi una passeggiata in una delle zone che secondo me, è una delle più belle di Cagliari.

Una zona poco valorizzata e in parte vandalizzata negli anni, l’area che si trova in località San Bartolomeo, e che riscopro ogni volta volentieri, inizia nel parcheggio del vecchio faro di Calamosca e si estende fino al Fortino di Sant’Ignazio, per poi arrivare fino al mare nella spiaggia di Sant’Elia.

Un infinito intreccio di percorsi, sempre nuovi e sempre diversi, da percorrere a piedi o in Mountain bike.

Per raggiungere la meta, si percorre una stretta ma comoda strada in salita, che inizia nel viale Calamosca poco prima del vecchio casermone, che  per noi “ragazzi” degli anni 60, è stata la meta obbligatoria di chi raggiungeva la maggiore età. La visita di leva!

La strada conduce in uno spiazzo sterrato a ridosso del faro, da cui affiorano conformazioni granitiche di cui la zona è particolarmente ricca.

Il vecchio Faro di Calamosca (39°11.1′ N ; 9° 08,9′ E), prese il nome dall’omonimo colle. E’ una struttura risalente al 1850 attivata nel 1863 dal Regio Ufficio del Genio Civile, e elettrificata nel 1937 per agevolare e facilitare il lavoro dei faristi.

Costruito a 54 metri sul livello del mare, forse è la parte più conosciuta di Calamosca, e oscura in parte quello che è l’edificio storico situato nello stesso spazio: la Torre di Calamosca.

Il faro di Calamosca di proprietà della Marina Militare Italiana, è attualmente operativo. E’ visibile a 21 miglia dalla costa, e risulta un punto di riferimento per tutto il traffico marittimo che naviga al largo del Golfo di Cagliari.

La Torre di Calamosca, insieme alle altre torri che si trovano lungo tutta la costa della Sardegna, fecero parte del sistema difensivo organizzato dagli Spagnoli, per difendere la nostra costa. Venne costruita nel 1638, come indicato da una lapide di granito murata sulla parte esterna della torre.

Torre di Calamosca

Di forma tronco conica, è una struttura massiccia e fu progettata per accogliere i cannoni di grosso calibro, che servivano per rispondere al fuoco delle navi nemiche. Per questo gli diedero anche l’appellativo di “De Armas“.

Torre di Calamosca

La Torre di Calamosca, venne chiamata anche “Torre dei segnali“, perché disponeva di un ingegnoso dispositivo con cui gli utilizzatori dell’epoca, comunicavano con il Castello di Cagliari.

Di epoca più recente, l’installazione di un radar adiacente al faro, utilizzato dalla Guardia di Finanza.

Radar di Sant’Elia
Radar e Faro di Calamosca
Radar e Faro di Calamosca

Dietro lo spazio che accoglie il faro e la vecchia Torre di Calamosca, è possibile visitare uno dei tanti vecchi insediamenti militari presenti nella zona, e costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Una vecchia garitta, ancora imponente e massiccia, sovrasta tutta la baia di Calamosca con la sua meravigliosa spiaggia.

Garitta
Spiaggia di Calamosca

Proseguendo sulla destra, inizia la vecchia strada sterrata, un tempo percorsa dai carri che portavano le milizie e gli armamenti fino al Forte di Sant’Elia. Meglio conosciuto come Fortino di Sant’Ignazio.

Il percorso è abbastanza agevole, tranne che nel tratto finale, dove il dislivello diventa a tratti impegnativo, ma non proibitivo.

Verso il Forte Sant’Elia

Durante la passeggiata è possibile ammirare altre costruzioni, in parte restaurate, di insediamenti  militari eretti a difesa della costa durante la Seconda Guerra Mondiale.

Le varie piazzole di difesa anti navale presenti lungo il percorso, sono ancora li dopo tanti anni, incuranti delle intemperie e dei vandali, a testimoniare un tragico periodo di storia della nostra isola. Fanno parte delle tre batterie anti nave, che durante gli anni trenta furono costruite per difendere le coste dalle navi nemiche. Insediamenti simili si possono visitare anche a  Pula e a Is Mortorius.

Ingresso bunker

In alcune di esse, si aprono dei tunnel che conducono a dei veri e propri bunker. Qui, durante la guerra, venivano custoditi gli armamenti e i militari trovavano rifugio durante i bombardamenti e gli attacchi nemici. Alcuni tunnel sono chiusi, altri visitabili. Vi consiglio una torcia, in quanto al loro interno non c’è illuminazione.

Tunnel
Tunnel

Dopo circa 1 km, si giunge in cima al colle di Sant’Elia, dove si erge il Forte di Sant’Elia, o meglio quello che resta del forte.

Fortino di Sant’Ignazio

Il Fortino di Sant’Elia conosciuto come Fortino di Sant’Ignazio, venne progettato dall’Ingegnere militare Maggiore Franco Lorenzo, e costruito nel 1792.  Scopo della costruzione, fronteggiare l’attacco dei Francesi provenienti dal mare.

Il prematuro attacco dei Francesi, e le croniche risorse finanziarie dei Piemontesi, portarono alla costruzione parziale della fortezza che non venne mai ultimata.

Il progetto originario prevedeva una fortificazione con base pentagonale, 2 torri casamattate posizionate agli angoli rivolti a sud, una cisterna per l’approvvigionamento idrico, e un fossato che avrebbe circondato il forte. L’accesso al forte, sarebbe stato garantito da un ponte levatoio posizionato nel perimetro rivolto a nord-est.

La costruzione per esigenze urgenti, venne trasformata e edificata a 94 metri sul livello del mare. La pianta dell’edificio, da pentagonale divenne quadrata, solo una delle due torri fu completata e casamattata. Il fossato, venne iniziato e mai completato, e la cisterna non fu mai costruita. Il progetto originario avrebbe dovuto prevedere un sistema difensivo di circa 50 cannoni. Solo 5 furono posizionati a fronteggiare l’attacco Francese.

Interno Fortino di Sant’Ignazio

Il Fortino di Sant’Ignazio fu utilizzato come struttura militare fino al 1908. Successivamente accolse i malati contagiosi che venivano trasportati dal vicino Lazzaretto.

Torre Fortino di Sant’Ignazio

Venne rivalorizzato come struttura militare durante la Seconda Guerra Mondiale.

Abbandoniamo il forte e  seguendo il sentiero, ci dirigiamo verso il mare. Sentiero che conduce alla Torre del Prezzemolo o del Lazzareto.

 

La Torre del Prezzemolo è una torre costiera di avvistamento, situata poco lontano dal fabbricato del 1700 del Lazzaretto. Si arriva alla torre seguendo il sentiero che parte dal Faro di Calamosca, o seguendo la strada un tempo sterrata, ma attualmente asfaltata e molto più agevole, che parte dalla piazza dell’ex Lazzaretto.

Torre del Prezzemolo
Vista panoramica

La Torre edificata nel 1500 a 34 metri sul livello del mare, fu dismessa nel 1700 dopo la costruzione della Torre di Calamosca, e venne riarmata nel 1793 durante l’attacco costiero dei Francesi. Successivamente la torre venne nuovamente e definitivamente dismessa.

Di forma tronco-conica e di modeste dimensioni, 7 metri di altezza per 4 di diametro, fu utilizzata prevalentemente come torre di avvistamento, essendo a stretto contatto con le altre torri litoranee.

I lavori di restauro iniziarono nel 1916, mentre nel 1967, la torre venne consolidata con la roccia sottostante e vennero costruite delle contrafforti di sostegno.

La nostra passeggiata volge al termine. Continuiamo la discesa lungo il sentiero, fino a raggiungere la strada asfaltata. Questa termina nel parcheggio della bellissima Spiaggia di Sant’Elia. Lo stesso parcheggio viene utilizzato dai clienti di uno dei più rinomati e antichi ristoranti di Cagliari.

Spiaggia di Sant’Elia
Spiaggia di Sant'Elia
Spiaggia di Sant’Elia

Acque cristalline e spiaggia deserta, sono ben lontane dal caos cittadino. Eppure ci troviamo a pochi minuti dal centro di Cagliari e dal suo traffico.

Una barca a vela che naviga al largo, ci ricorda l’estate appena passata. Lo scoglio poco distante, è il paradiso dei gabbiani.

La passeggiata volge al termine. Inizio la risalita verso il Faro di Calamosca, ammirando ancora una volta quel che la natura ha saputo costruire con gli anni, e che l’uomo non è in grado di preservare. Una vecchia discarica con rifiuti sparsi ovunque, dimostra quanta inciviltà esista.

“Ringrazio l’amico Andrea Serra, per avermi accompagnato nella passeggiata””

 

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